Page 4 - Sano & Buono in Farmacia
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Chemioprevenzione e nutraceutica,


                                       una grande sfida per il nostro futuro



                                       Una battaglia scientifica e tecnologica, che chiama in causa l’Industria
                                       e la sua attività di Ricerca e Sviluppo



                                       Vivere a lungo, ma invecchiare meglio.     l’insorgenza dei tumori”.
                                       Tagliare il traguardo dei 100 anni di vita non   “Con la chemioprevenzione non possiamo
                                       è più un evento eccezionale, ma la grande   assicurare alle persone che non avranno mai
                                       scommessa del futuro è farlo con una qualità   un cancro – aggiunge la Prof.ssa Hrelia –
                                       di vita sempre maggiore. Con l’aumento della   ma possiamo garantire che diminuiremo i fattori
                                       vita media, infatti, cresce anche il rischio di   di rischio sottesi allo sviluppo di un tumore.
                                       malattie non solo cronico-degenerative, ma   Si tratta, per questo, di una scienza nuova e
                                       soprattutto neuro-degenerative.            moderna”. “Il settore agroalimentare è una fonte
                                       “Non ci sono molecole magiche – ha detto   inesauribile di componenti bioattivi dai quali
                                       Silvana Hrelia Ordinario di Biochimica Università   l’industria chimico-farmaceutica è in grado ormai
                                       Alma Mater Studiorum Bologna in occasione   di estrarre sia fitocomplessi che componenti isolati
                                       della Nutraceuticals Conference a Cosmofarma   da usare come nutraceutici – sottolinea ancora
                                       – ma stiamo cercando di identificare quelle che   Silvana Hrelia –. Alcuni di questi, per esempio
                                       possono fungere da brain busters, da attivatori   gli appartenenti alla classe dei polifenoli piuttosto
                                       del nostro cervello per aiutarci a invecchiare bene”.  che degli isotiocianati, possono svolgere un
                                                                                  ruolo importante nelle fasi iniziali di sviluppo
                                                                                  del tumore, ma anche nella fase di latenza,
                                                                                  rallentandone la progressione”.
                                                                                  Il problema è legato all’affidabilità degli studi
                                                                                  clinici. Gran parte dei risultati sono stati ottenuti
                                                                                  su sistemi modello, cioè colture cellulari o animali
                                                                                  da esperimento.
                                                                                  La grossa sfida è la traslazione dagli studi
                                                                                  in vitro agli studi in vivo.
                                                                                  “Le concentrazioni che utilizziamo nei
                                                                                  sistemi-modello per vedere il reale effetto
                                                                                  chemiopreventivo – aggiunge la Prof.ssa Hrelia
                                                                                  - sarebbero difficilmente somministrabili ad un
                                                                                  soggetto umano, perché estremamente elevate.
                                                                                  L’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di trovare
                                                                                  una soluzione a questo problema, con nuove
                                       Accanto a questa battaglia, non meno importante,   formulazioni che aumentino la biodisponibilità
                                       è quella sul fronte della chemioprevenzione, in   di questi componenti, per consentire loro di
                                       particolare della “chemioprevenzione alimentare”   raggiungere il sito d’azione alla concentrazione
                                       che, a differenza della chemioprevenzione   desiderata”. Una sfida che chiama in causa
                                       farmacologica, consiste proprio nel contrastare   l’industria farmaceutica e nutraceutica, in
                                       l’insorgenza, lo sviluppo e la recidiva dei   una gara virtuosa, che è contemporaneamente
                                       tumori attraverso l’assunzione ogni giorno   scientifica e tecnologica.
                                       di sostanze naturali contenute negli alimenti,
                                       capaci di interrompere o fare regredire il   Silvana Sassi
                                       processo di cancerogenesi.
                                       “La chemioprevenzione nasce come branca
                                       dell’oncologia – dice Silvana Hrelia - ma è
                                       diventata successivamente un settore importante
                                       della nutrizione. Si rivolge a persone sane per
                                       indicare loro gli stili di vita, e quindi anche
                                       nutrizionali, più adatti per prevenire o ritardare



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